La conferenza alla Knesset per l’annessione di Gaza
L’estrema destra israeliana parla apertamente di come deportare i palestinesi per creare la “riviera” promessa da Trump. Tra le altre notizie: il premio al sionismo per Salvini, le proteste anti–corruzione in Ucraina, e un viaggio nell’industria dei dupe
Martedì si è tenuta alla Knesset una conferenza condotta dai politici più di estrema destra del parlamento israeliano, in cui si è detto espressamente che gli Stati Uniti avevano dato a Tel Aviv il “via libera” per trasformare la Striscia di Gaza in una “città resort.” Parlando con i partecipanti della conferenza — sostenitori dei partiti estremisti religiosi e rappresentanti di gruppi di coloni — il ministro delle Finanze Smotrich ha confermato che il governo sta lavorando a un “piano per deportare gli abitanti di Gaza in altri paesi.” Il titolo della conferenza era: “La riviera di Gaza — da visione a realtà.” La parlamentare di estrema destra Limor Son Har-Melech ha dichiarato che è necessario “ricostruire la Striscia di Gaza con città ebraiche,” che siano “grandi e fortificate” — e, implicitamente, senza abitanti palestinesi. Parlando con Middle East Eye, il parlamentare Zvi Sukkot ha negato che i piani di annessione della Striscia di Gaza porteranno alla deportazione dei palestinesi: “Quello che ha detto Trump,” è che “eventualmente” i palestinesi “migreranno verso altri paesi in cui potranno vivere bene.” Il tema della conferenza, però, non potrebbe essere più esplicito: la capa del movimento di coloni Nachala, Daniella Weiss, ha dichiarato che “il capitolo arabo di Gaza è finito,” e che “a Gaza non ci sarà mai un governo arabo, internazionale o americano.” Un collega di Weiss, Lital Slonim, ha presentato la “visione” del movimento Nachala per l’occupazione di Gaza, che dovrebbe diventare “una delle aree più belle dello stato di Israele.” (Anadolu / Middle East Eye)
