I dazi per proteggere il genocidio
Trump minaccia di non stringere un accordo sui dazi con il Canada per la decisione di riconoscere lo stato palestinese. Tra le altre notizie: l’Iran vuole che gli Stati Uniti paghino i danni per i propri bombardamenti, Mattarella denuncia “l’ostinazione ad uccidere” delle IDF, e le Panama Playlist
Il Primo ministro canadese Mark Carney ha annunciato che anche il Canada è pronto a riconoscere lo stato palestinese. Carney ha indicato che ritiene che l’Autorità palestinese debba svolgere elezioni entro il 2026 e impegnarsi in una serie di riforme democratiche, ma che si tratti di un passaggio necessario per arrivare alla soluzione dei due stati, per “onorare il desiderio innato di coesistenza pacifica tra lo stato israeliano e quello palestinese.” Come per la Francia e (forse) il Regno Unito, il Canada intende riconoscere lo stato di Palestina in occasione della prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite. Mona Abuamara, ex rappresentante della delegazione palestinese ad Ottawa, ha dichiarato che le richieste di Carney sono fattibili: “Il popolo palestinese vive all’inferno da due anni. Sanno cosa vogliono. Hanno solo bisogno dell’opportunità di costruire davvero il loro Stato.” Carney ha specificato che Hamas non dovrebbe partecipare a queste elezioni. Finora la Francia è l’unico stato che non ha posto condizioni sul riconoscimento dello stato palestinese, seguendo la traccia della stragrande maggioranza dei paesi del mondo, che già lo riconoscono. Israele ha risposto come ha fatto nei casi precedenti: il ministero degli Esteri accusa Carney di voler “premiare Hamas.” Per la prima volta, però, anche gli Stati Uniti fanno pressione esplicita contro il riconoscimento dello stato palestinese: su Truth Social, Trump ha scritto che siccome il Canada “sostiene lo stato palestinese,” “questo renderà molto difficile fare un accordo commerciale con loro.” (CBC / X / Truth Social)