L’ultimatum degli stragisti

Netanyahu e Trump starebbero preparando un ultimatum per Hamas, e un’ulteriore intensificazione delle violenze su Gaza. Tra le altre notizie: un grosso caso di corruzione per l’acquisto droni in Ucraina, il centrosinistra deve improvvisare dopo le dimissioni di Occhiuto, e i pianeti coperti di lava

L’ultimatum degli stragisti
Trump e Netanyahu nell’Ufficio ovale. Foto dominio pubblico: Emily J. Higgins/Casa bianca

Secondo un retroscena del canale israeliano Keshet 12, Netanyahu e Trump stanno discutendo personalmente una nuova proposta per il cessate il fuoco per la Striscia di Gaza, che però si configura come un vero e proprio ultimatum: la proposta, che non è ancora stata consegnata ad Hamas, sembra costruita per essere espressamente irricevibile. Washington e Tel Aviv vorrebbero chiedere: il rilascio di tutti i prigionieri israeliani in un colpo solo, il disarmo di tutti i gruppi armati palestinesi, il riconoscimento di un’amministrazione a guida statunitense della Striscia di Gaza. Secondo il canale, se i rappresentanti di Hamas dovessero rifiutare l’ultimatum, Washington darebbe il via libera a Tel Aviv per un’ulteriore espansione della campagna militare. In queste ore i canali ufficiali israeliani stanno insistendo sulle condizioni di Evyatar David, uno dei prigionieri israeliani ancora a Gaza, pubblicando fotogrammi da due video diffusi da Hamas in cui si sottolineava che i prigionieri israeliani erano ridotti alla fame esattamente come gli altri abitanti della Striscia di Gaza. L’insistere sulle condizioni emergenziali dei prigionieri sembra essere una apripista naturale ad un ultimatum o a un’intensificazione drastica delle violenze delle IDF a Gaza. Ieri sera anche Netanyahu ha commentato sulle condizioni di David, parlando di un “abuso nazista,” chiedendo a “tutti i paesi del mondo” di “non restare a guardare.” (Keshet Media Group / X / the Times of Israel / X)