Una difesa internazionale per un corridoio umanitario a Gaza?
La chiede il presidente dell’Irlanda, mentre a Tel Aviv si discute di passare all’occupazione totale della Striscia di Gaza. Tra le altre notizie: Bolsonaro agli arresti domiciliari, la Lega vuole rendere reato criticare Israele, e i problemi idrici di Arabia Saudita e Emirati con l’IA
La situazione umanitaria a Gaza resta durissima. Il portavoce delle Nazioni Unite Farhan Haq ha denunciato che le quantità di aiuti che riescono a entrare a Gaza rimangono “insufficienti per la popolazione affamata,” e che i convogli ONU “continuano a incontrare ostacoli.” Ostacoli che, come sempre, sono artificiali: Israele sta permettendo l’ingresso di circa 86 camion al giorno, ovvero il 14% dei 600 camion di aiuti umanitari giornalieri che sarebbero necessari — un numero che è comunque di minimo, pari a quanti ne entravano prima dell’inizio dell’aggressione di Gaza, quando le necessità erano molto diverse. Secondo le Nazioni Unite tutti i bambini di Gaza sotto i 5 anni sono a rischio di malnutrizione potenzialmente mortale (!): sono circa 320 mila bambini, a cui manca l’accesso ad acqua pulita, sostituti del latte materno e alimentazione terapeutica. Lunedì a Gaza si sono registrate altre 6 morti per malnutrizione, tra cui quella di un bambino, secondo i dati del ministero della Salute locale — il totale dei morti di fame ora è di 181, di cui 94 bambini. Come sempre, questi numeri sono inferiori al reale: è impossibile sapere quante persone muoiono senza essere raggiunti dal personale sanitario di Gaza. (Nazioni Unite / Al Jazeera / Arab News / Al Jazeera)
“Dobbiamo stare a guardare i bambini affamati, le donne disidratate, che cercano di dare qualcosa da mangiare ai propri figli?” Se lo è chiesto anche il presidente irlandese Michael D. Higgins, secondo cui “qualcosa deve succedere.” Parlando con RTE News, Higgins ha dichiarato di essere a favore di un possibile intervento del segretario generale delle Nazioni Unite Guterres per “mettere insieme una difesa internazionale” di un corridoio umanitario a Gaza. Per farlo, spiega il presidente irlandese, serve attivare il Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, che all’articolo 42 prevede anche la mobilitazione di “forze di aria, mare e terra.” Nel testo della Carta, l’attivazione del Capitolo VII è prevista per il Consiglio di sicurezza — che con gli Stati Uniti dentro non si muoverebbe mai in questo senso — ma Higgins sostiene che Guterres potrebbe muoversi “che il Consiglio di sicurezza sia d’accordo o meno”: “Il diritto esiste per il Segretario generale per mettere insieme una difesa” di un possibile corridoio umanitario. (RTE News / Nazioni Unite)