Mano libera
Donald Trump ha dichiarato che Israele può fare come ritiene sull’occupazione completa della Striscia di Gaza. Tra le altre notizie: le lettere e la tigre imbalsamata di Jeffrey Epstein, la battaglia del governo per abbassare gli stipendi in Toscana, e un software per disegnare oggetti impossibili
Martedì è stata una giornata drammatica nella Striscia di Gaza: i militari israeliani hanno ucciso più di 83 persone, tra cui 58 affamati che stavano cercando aiuti umanitari, mentre negli ospedali della Striscia sono state registrate 8 morti di fame. Altre 20 persone sono morte in un grave incidente stradale: un camion che trasportava aiuti umanitari si è ribaltato schiacciando decine di persone — oltre ai morti c’è una quantità imprecisata di feriti. Il camion si è ribaltato dopo che le IDF avevano costretto l’autista a passare per una strada dissestata. L’ufficio stampa del governo di Gaza accusa Israele dell’incidente, dicendo che i militari stanno facendo passare i camion su strade poco sicure, nel contesto di un politica per “creare caos e fame.” (Al Jazeera / WAFA / X)
La politica internazionale ha reagito alla notizia della volontà di Netanyahu di occupare tutta la Striscia di Gaza — nonostante le obiezioni delle IDF stesse — in modo variegato. Il sottosegretario generale ONU Miroslav Jenča ha dichiarato che i piani di occupazione completa di Gaza erano “profondamente allarmanti,” con il rischio di “conseguenze catastrofiche per milioni di palestinesi.” Jenča si è appellato nuovamente alle leggi internazionali, sottolineando che è chiaro che Gaza deve rimanere parte integrante di un futuro stato palestinese, e ricordando che al contrario Israele sarebbe obbligato a interrompere immediatamente (…) tutte le attività di colonizzazione, per mettere fine al più presto le occupazioni illegali. Jenča ha sottolineato che la posizione delle Nazioni Unite è che l’aggressione di Gaza non si può concludere con una “soluzione” militare. Altrettanto allarmata, la vicepresidente della Commissione europea Teresa Ribera ha descritto la proposta di Netanyahu come una “provocazione inaccettabile.” Su Bluesky Ribera ha commentato che “non ci sono scuse”: “Le richieste sono semplici e ovvie: la liberazione degli ostaggi, il cessate il fuoco, il pieno accesso agli aiuti umanitari, il pieno rispetto dei diritti umani, la trasparenza e la condanna dell’uso orribile della violenza e della fame.” La pensa in modo diametralmente opposto la persona che decide se Israele può occupare Gaza o meno: parlando con la stampa Donald Trump ha dichiarato — falsamente — che gli Stati Uniti si stavano concentrando sul cercare di mettere fine alla carestia, e poi ha aggiunto che riguardo all’occupazione completa della Striscia “più o meno dipende da Israele.” (the Times of Israel / UN News / POLITICO / the Times of Israel)