Lo scandalo a scoppio ritardato

I paesi di tutto il mondo — Stati Uniti esclusi — hanno condannato la decisione di Tel Aviv, ma nessuno si muove per fermare il governo Netanyahu. Tra le altre notizie: il summit tra Trump e Putin si farà, come è cambiata la partita per le regionali, e avvelenarsi con ChatGPT

Lo scandalo a scoppio ritardato
Marzo 2023. L’allora capo dell’opposizione Merz incontra Netanyahu. Foto: Amos Ben-Gershom / Governo israeliano

La conferma, da parte del governo Netanyahu VI, dell’obiettivo di “prendere il controllo” di tutta la Striscia di Gaza ha agitato la politica internazionale — nonostante il fatto che l’obiettivo ultimo fosse questo fosse evidente da mesi. La posizione più netta è stata presa dal cancelliere tedesco Merz, che in un thread su X ha annunciato che la Germania non autorizzerà ulteriori export di armi verso israele “che possano essere usate nella Striscia di Gaza.” Merz premette che “l’imperativo è il disarmo di Hamas,” a cui “non si può permettere di avere un ruolo a Gaza in futuro,” ma solleva dubbi sugli obiettivi militari di Tel Aviv. Le vere preoccupazioni del governo tedesco sono trasparenti in come Merz conclude il thread: “Il governo tedesco chiede urgentemente al governo israeliano di fermarsi da fare ulteriori passi verso l’annessione della Cisgiordania.” È stato più esplicito il Primo ministro britannico Starmer, che ha condannato la decisione, dicendo che “questa azione non farà niente per mettere fine a questo conflitto o per aiutare a rilasciare gli ostaggi. Porterà solo a ulteriori spargimenti di sangue.” (X / BBC News)