Fatti annegare

Sono morte 27 persone — si teme 40 — e le forze di governo parlano solo dei “trafficanti senza scrupoli.” Tra le altre notizie: Netanyahu abbraccia il piano espansionista di Grande Israele, secondo un sondaggio AfD è il primo partito in Germania, e i disastri veri nella Guerra dei mondi di Amazon

Fatti annegare
9 luglio 2025. La Guardia costiera italiana e l’Alto commissario UNHCR Filippo Grandi depongono una corona per i morti in mare. Foto via X, Guardia costiera
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C’è stata un’altra strage in mare, a sole 14 miglia nautiche a sud di Lampedusa. Mentre scriviamo sono confermati 27 morti, e c’è un numero imprecisato che è ancora disperso, anche se si parla di almeno un’altra dozzina di persone. Le ricerche sono ricominciate questa mattina, anche se ovviamente con speranze sempre più esili. In totale potrebbero esserci fino a 40 morti. Tra i corpi esanimi trovati finora ci sono 3 adolescenti e una neonata. Secondo le testimonianze dei naufraghi superstiti — 60 persone — l’incidente ha coinvolto due imbarcazioni: una delle due ha iniziato a riempirsi d’acqua, costringendo le persone a bordo di affollare la seconda barca, che si è poi a sua volta ribaltata. Secondo i testimoni in totale sull’imbarcazione c’erano 95–100 persone a bordo. L’incidente è stato avvistato alle 11 di mercoledì mattina dalla Guardia costiera. (Avvenire / ANSA / RaiNews)

Il governo italiano ha commentato la strage come potete immaginare: Giorgia Meloni scrive di “un forte sentimento di sgomento e compassione,” ma immediatamente precisa che il problema è “l'inumano cinismo con cui i trafficanti di esseri umani organizzano questi loschi viaggi,” per cui serve rinnovare “'impegno a contrastare questi trafficanti senza scrupoli.” Formula ripetuta più o meno uguale anche da Tajani, che usa di nuovo l’espressione “trafficanti di esseri umani senza scrupoli.” Matteo Salvini fa un passo in più, e sostiene che queste persone siano morte in mare non per responsabilità di chi ostacola i soccorsi, ma di chi vuole effettuarli: “Abbiamo il dovere di impegnarci per contrastare i trafficanti di esseri umani che sono i veri e soli responsabili dell'ennesima tragedia, insieme agli ultrà dell'accoglienza.” Il ministro Piantedosi ha dato la dichiarazione politica più esplicita, parlando di “urgenza di prevenire i viaggi in mare” e di “combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani.” (X / il Sole 24Ore / ANSA)

Alla dichiarazione di Piantedosi ha risposto con toni durissimi Sea–Watch: “Dopo un naufragio avvenuto a 14 miglia dalle nostre coste e dopo almeno 675 morti nel solo Mediterraneo centrale e nel solo 2025, se lei avesse un minimo di decenza rassegnerebbe le dimissioni. E invece rivendica la sua strategia criminale. Si vergogni.” La ONG è stata colpita da fermo amministrativo per uno dei propri velivoli, il Seabird 1, che è proprio usato per avvistare emergenze come quella di mercoledì. Sea–Watch accusa espressamente: “Rabbia e frustrazione. È quello che sentiamo per l’ennesimo naufragio a poche miglia da Lampedusa. La nostra Aurora e altre Ong se indirizzate avrebbero potuto soccorrere le persone in pochi minuti.” “Qualcuno sapeva della presenza di quella barca?”  Altrettanto dura Mediterranean Hope, che scrive: “Non sono tragedie ma morti annunciate, frutto di politiche di respingimento di cui i governi europei sono responsabili.” (X / Melting Pot / X)