Il bivio tra occupazione totale e cessate il fuoco
Ignorando diplomazia e manifestazioni, a Tel Aviv procedono i piani per occupare la città di Gaza. Tra le altre notizie: Zelenskyj e i leader europei si preparano al confronto con Trump, niente stand israeliano alla fiera del Levante di Bari, e Google ammette condotta anticompetitiva in Australia
I mediatori di Egitto e Qatar stanno preparando rapidamente una nuova proposta di cessate il fuoco temporanea. Secondo i media israeliani Netanyahu aveva respinto la proposta di un accordo a fasi — la richiesta che in queste settimane Tel Aviv ha usato per fermare la trattativa. Dopo mesi in cui i rappresentanti israeliani chiedevano un nuovo accordo per fasi ad Hamas, non appena il gruppo palestinese ha deciso di fare concessioni e accettare un nuovo accordo di questo tipo, la posizione delle autorità israeliani si è capovolta: ora Netanyahu sostiene di essere interessato a un accordo in un’unica soluzione, che metta fine all’aggressione secondo i propri termini. Hamas rifiutava la proposta di un accordo a fasi perché il precedente accordo di questo tipo era stato infranto proprio da Tel Aviv, Le nuove richieste di Netanyahu sono praticamente irricevibili: il rilascio di tutti i prigionieri, la completa demilitarizzazione di Gaza con il controllo militare israeliano del confine della Striscia, e la formazione di un governo che non abbia legami con Hamas e nemmeno con l’Autorità palesteniese. (the New Arab)
La risposta oltranzista di Netanyahu arriva nel contesto delle manifestazioni di massa che hanno visto la mobilitazione di un milione di persone in tutto Israele per chiedere al governo di mettere fine all’aggressione di Gaza, in modo da ottenere il rilascio dei prigionieri israeliani ancora nella Striscia. Solo a Tel Aviv sono scese in strada 500 mila persone, in quella che è stata la manifestazione più grande per la liberazione dei prigionieri dal 7 ottobre di due anni fa. La mobilitazione di un milione di persone è particolarmente impressionante considerata la popolazione di Israele, inferiore ai 10 milioni totali. Prima dell’inizio della manifestazione, in tutto il paese sono state arrestate 38 persone per blocchi stradali e in momenti di tensione con le forze dell’ordine. Altre 10 persone sono state arrestate mentre protestavano in supporto di Yona Roseman, la 19enne obiettrice di coscienza che ha rifiutato l’arruolamento condannando espressamente il genocidio, a sua volta arrestata dalle autorità israeliane. (the Times of Israel / Instagram)