“Lasciateli morire di fame”

Un retroscena rivela che il governo Netanyahu vuole un’operazione rapida e violentissima contro la città di Gaza. Tra le altre notizie: coi dazi si fermano le spedizioni dai paesi UE agli Stati Uniti, Tridico è il candidato dell’opposizione in Calabria, e le teorie del complotto sull’eolico

“Lasciateli morire di fame”
Tendopoli sulla spiaggia di Gaza. Foto: WAFA

Un retroscena del canale israeliano Keshet 12, ripreso qui in inglese dal Times of Israel, riporta di una riunione tenuta giovedì tra Netanyahu il capo di stato maggiore, e i leader della coalizione di governo. Durante l’incontro ci sono stati di nuovo forti attriti da politica e militari: il generale capo delle IDF, Eyal Zamir, avrebbe spiegato ai leader del governo Netanyahu VI che le attività militari a Gaza avrebbero richiesto una quantità di tempo impossibile da calcolare: “Non sappiamo quale sarà il grado di cooperazione,” dei civili che Tel Aviv vuole deportare nel sud della Striscia, “e quali mezzi dovremo utilizzare.” Il ministro delle Finanze Smotrich ha sbottato duramente: “Vi abbiamo ordinato di eseguire un’operazione rapida. Metteteli sotto assedio, e chiunque non si lasci evacuare — tagliate acqua ed elettricità, lasciateli morire di fame se non vogliono arrendersi.” “È quello che vi stiamo chiedendo, e siete capaci di farlo.” Smotrich avrebbe accusato Zamir di “non voler vincere,” e Zamir gli avrebbe risposto che “non capisce niente.” Il ministro alla Sicurezza nazionale Ben–Gvir avrebbe dato manforte a Smotrich, prendendo in giro il Zamir: “Cosa c’è, sei spaventato del Procuratore generale militare?,” riferendosi all’unità che si occupa di garantire il rispetto della legge da parte di comandanti e soldati delle IDF, che ha una lunga storia di indagini inefficaci, il cui unico obiettivo sembra essere formale. Netanyahu non avrebbe sostenuto i due colleghi nell’attacco contro Zamir, ma ha ammonito anche lui il generale: “Il presidente Trump ci sta dando pieno sostegno, ma non abbiamo tempo illimitato. Un’operazione di sei mesi non è realistica. Trump vuole un’azione rapida e un risultato netto, non vuole che la guerra si protragga.” (Keshet 12 / the Times of Israel /  B’Tselem)