La scenetta della proposta statunitense per il cessate il fuoco

Trump manda il proprio ultimatum ad Hamas, ma non è chiaro quale sia la proposta che il gruppo dovrebbe accettare. Tra le altre notizie: il giorno della verità per il governo Bayrou, tutti i soldi di BlackRock in Italia, e suonare il theremin con un MacBook

La scenetta della proposta statunitense per il cessate il fuoco
foto dominio pubblico, Casa bianca / Daniel Torok

Su Truth Social Donald Trump è tornato a sostenere che un accordo per il cessate il fuoco a Gaza potrebbe essere vicino, e che addirittura Tel Aviv avrebbe già accettato. Come sempre, Trump parla di cessate il fuoco con il linguaggio della guerra: “Questo è il mio ultimo avvertimento,” si conclude il post in cui si chiede ad Hamas di accettare l’accordo. Da fine maggio e per tutto luglio il presidente statunitense ha dichiarato settimanalmente che il cessate il fuoco sarebbe stato siglato la settimana successiva, ma senza mai che si arrivasse a risultati. Secondo un retroscena di Axios la settimana scorsa sarebbe stata inviata una nuova proposta “statunitense” per il cessate il fuoco ai rappresentanti di Hamas — il gruppo da mesi risponde positivamente alla trattativa, ma non appena arrivano ulteriori concessioni da parte loro, le richieste di Tel Aviv cambiano. Nei mesi il gruppo ha avanzato numerose concessioni: liberare tutti i prigionieri in un’unica tranche, la formazione di un governo tecnico per Gaza dopo il ritiro delle IDF — come sottolinea Jeremy Scahill, non si è arrivati a un accordo perché in seguito a ogni concessione Tel Aviv ha sabotato o direttamente rifiutato le offerte. Da marzo, la trattativa per il cessate il fuoco è servita solo “per distrarre il pubblico mentre Israele procede con il proprio programma genocida.” In realtà, il gruppo ha già accettato, dal 18 agosto, l’ultima proposta congiunta di Washington e Tel Aviv — “lo schema Witkoff” — per arrivare al cessate il fuoco, ma da allora il governo Netanyahu VI ha smesso di parlare di cessate il fuoco, anche con i funzionari di massimo rango delle IDF. (Truth Social / Axios / X / the Times of Israel, 01/09/25)