Riconoscere lo stato palestinese è il minimo

Regno Unito, Australia, Canada e Portogallo hanno riconosciuto lo stato di Palestina, ma non ci si può fermare qui. Tra le altre notizie: continuano le tensioni tra Russia e paesi NATO, lo sciopero generale per la causa palestinese, e anche i Murdoch sarebbero nella cordata statunitense per TikTok

Riconoscere lo stato palestinese è il minimo
Grab via X, Keir Starmer

Il Regno Unito, l’Australia, il Canada e il Portogallo hanno riconosciuto lo stato di Palestina. In un messaggio video, il Primo ministro britannico Starmer ha dichiarato che la decisione dovrebbe “ridare speranza per la pace tra palestinesi e israeliani e per una soluzione dei due stati.” Il Regno Unito e il Canada sono i primi due paesi del G7 a riconoscere lo stato palestinese — una posizione che è altrimenti largamente maggioritaria nel resto del mondo. Sono solo i primi di una serie di paesi che, nei prossimi giorni, durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, faranno lo stesso. Il Primo ministro canadese Carney ha dichiarato che il Canada “offriva il proprio supporto per costruire la promessa di un futuro pacifico.” Il Primo ministro australiano Albanese ha dichiarato che questo sarebbe “un passo avanti perché israeliani e palestinesi vivano insieme in pace e sicurezza.” Il ministro degli Esteri portoghese Rangel ha spiegato, da New York, che riconoscere lo stato palestinese era “l'attuazione di una politica fondamentale, coerente e ampiamente condivisa.” (the New Arab / X / Primo ministro canadese / X / Middle East Eye)

Le autorità israeliane hanno reagito con toni durissimi — nonostante nessuno leader dei paesi che ieri ha riconosciuto lo stato palestinese abbia detto nemmeno una sillaba contro il governo israeliano. Netanyahu ha dichiarato che si trattava di un “grande premio per il terrorismo,” e ha preso l’impegno che “uno stato palestinese non si formerà mai a ovest del fiume Giordano.” Molti ministri del governo hanno rilanciato, chiedendo l’annessione della Cisgiordania come risposta all’affronto di aver riconosciuto uno stato palestinese. Secondo Smotrich riconoscere lo stato palestinese è addirittura “un atto ostile.” Il ministro degli Esteri Sa'ar ha descritto i riconoscimenti come “sbagliati, provocatori, e immorali.” Va sottolineato che queste reazioni a dir poco estremiste non sono limitate a frange della coalizione di Netanyahu, e nemmeno al solo governo. Dall’opposizione, il leader del Partito di Unità nazionale Eisenkot ha parlato di “follia e premio per il terrorismo,” e Gantz ha dichiarato che l’azione avrebbe “rinforzato Hamas e prolungato la guerra.” Il leader dell’opposizione Lapid dice che è stato un “disastro politico e un passo pericoloso.” Nonostante il genocidio in corso, Lapid sostiene che “un governo israeliano responsabile avrebbe potuto impedirlo attraverso un lavoro diplomatico professionale.” Anche nel centrosinistra israeliano le idee non sono chiarissime: il leader dei Democratici Yair Golan parla di un “fallimento politico pericoloso.” Golan chiede una fine ‘politica’ dell’aggressione di Gaza, ma sostiene comunque che riconoscere lo stato palestinese sia “un passo distruttivo” per Israele. (WAFA)