Il governo rende le proteste per Gaza proteste contro il governo

La destra cerca di politicizzare anche il contrasto al genocidio di Gaza. Tra le altre notizie: altri due tentativi per sfiduciare von der Leyen, il Documento programmatico di finanza pubblica, e tantissime persone hanno relazioni sentimentali con personaggi IA

Il governo rende le proteste per Gaza proteste contro il governo
foto: CC-BY-NC-SA 3.0 IT Governo italiano

La mobilitazione in supporto alla Global Sumud Flotilla è internazionale e di numerosissima: giovedì si sono tenute manifestazioni in tutti i grandi centri europei, e le proteste continueranno anche oggi, con lo sciopero generale previsto per la giornata di oggi in Italia — qui trovate un liveblog di Rai News per seguire gli ultimi sviluppi. I cittadini dei paesi europei sono migliori di chi lo governa: quando le proteste non sono apertamente criticate, come in Italia, le azioni criminali delle forze israeliane sono accolte dai leader europei con silenzio imbarazzato. A distanza di ore non c’è ancora una dichiarazione in merito dall’Alta rappresentante EU agli Affari esteri Kaja Kallas — l’ultima in materia è una dichiarazione di sostegno al piano per la “pace” di Trump. Allo stesso modo, von der Leyen in questi giorni è stata molto attiva, ma non ha avuto un minuto per condannare il rapimento di decine di cittadini europei in acque internazionali. Stessa cosa per Emmanuel Macron e Friedrich Merz. Fa eccezione Pedro Sánchez, che ha dichiarato che la Spagna garantirà la protezione diplomatica e i diritti dei propri membri della Flotilla. Nelle ore precedenti, i ministeri degli Esteri europei — spesso attraverso portavoce e senza nemmeno scomodare i titolari del dicastero — hanno rilasciato dichiarazioni telegrafate in cui ringraziavano che le autorità israeliane per non aver usato la forza, e auspicavano il ritorno rapido dei propri connazionali. (le Monde / RaiNews / EUnews / X)

In Italia, nelle scorse ore le forze di governo si sono schiacciate su posizioni sioniste e anti-manifestazioni, nel tentativo di politicizzare il sostegno alla causa palestinese come parte del repertorio contro “le sinistre” del paese — probabilmente per cercare di limitare la diffusione dell’idea che i manifestanti abbiano ragione tra i propri sostenitori Va notato che l’atteggiamento del governo è stato più nervoso e controproducente del solito. Giorgia Meloni si è lasciata andare alla solita retorica dello scioperano-solo-i-fannulloni dichiarando che “dallo sciopero disagi agli italiani e nessun vantaggio per i palestinesi,” e “Uno sciopero di venerdì… il weekend lungo e la rivoluzione non vanno insieme.” Il ministro Salvini si è prodotto in varie minacce agli scioperanti, dicendo che in caso di disordini “sapremo come reagire.” Più concretamente, l’azione del governo e dei media allineati si è prodotta in una vera e propria campagna di disinformazione sullo sciopero: varie testate hanno riportato il fatto che lo sciopero fosse stato dichiarato “illegittimo” dal garante degli scioperi — ma questo non significa che non sia possibile scioperare: per molti settori infatti era stato già dichiarato uno sciopero dal sindacato Cobas nelle scorse settimane, perfettamente legittimo e che rende possibile scioperare a quasi tutti. (la Gazzetta del Mezzogiorno / La7 / ANSA / Cgil)