Il “summit per la pace” di Sharm

L’Egitto organizza l’evento contentino per Donald Trump, alla presenza di molti leader internazionali. Tra le altre notizie: il secondo round della guerra dei dazi, il campo largo deve vincere bene in Toscana, e i venti soffiati dal buco nero al centro della Via Lattea

Il “summit per la pace” di Sharm
Logo via X, Presidenza egiziana

La presidenza egiziana ha annunciato che lunedì ospiterà “un evento dal titolo ‘summit per la pace’” a Sharm el-Sheikh, per celebrare l’accordo per la fine dell’aggressione israeliana della Striscia di Gaza e “promuovere gli impegni per portare la pace e la stabilità in Medio Oriente,” e “aprire una nuova pagina di sicurezza e stabilità regionale.” Saranno presenti i leader di più di 20 paesi — ci saranno anche Starmer, Macron, Sánchez e Meloni, tra gli altri. Si tratta, soprattutto, dell’evento celebrativo che Donald Trump voleva tanto dopo aver forzato la mano al governo Netanyahu VI: mentre scriviamo, infatti, non è chiaro se ci sarà il Primo ministro israeliano, e nemmeno se ci sarà una delegazione di Hamas. In altre parole, si sa che ci sarà un evento per la “pace” nella Striscia di Gaza, ma non è chiaro se ci saranno rappresentanti di aggressori e aggrediti. Ultra Palestine, nel frattempo, ha pubblicato il testo completo dei punti esecutivi per la realizzazione del cessate il fuoco: l’aspetto più interessante, oltre ai dettagli sulla ripresa della risposta umanitaria, sta nell’implementazione stessa della “pace,” che anche nel testo tecnico dimostra la completa asimmetria di quella che è stata presentata come una guerra: “La guerra termina immediatamente con l’approvazione del governo israeliano” — “tutte le operazioni militari, compresi i bombardamenti aerei e di artiglieria e gli attacchi mirati, vengono sospese.” (Presidenza egiziana / Al Jazeera / Ultra Palestine)