Il cessate il fuoco alternato di Israele
Le autorità di Tel Aviv minacciano di ridurre l’ingresso di aiuti umanitari, mentre le IDF riprendono sporadicamente i bombardamenti. Tra le altre notizie: i socialisti francesi ottengono la sospensione delle pensioni, la crisi interna della Lega su Vannacci, e il futuro di essere trans su internet
4 giorni dopo dalla dichiarazione del cessate il fuoco Israele ha prima minacciato di ridurre drasticamente l’ingresso di aiuti umanitari — vietando del tutto l’ingresso di carburante e gas — e questa mattina le IDF hanno condotto una serie di bombardamenti e attacchi di artiglieria contro la città di Gaza. Poche ore dopo le minacce, i media israeliani hanno riportato che il governo ha fatto marcia indietro, e oltre a permettere il flusso concordato, 600 camion al giorno, riaprirà il varco di Rafah come previsto dall’accordo siglato sotto pressione statunitense. Le minacce e gli attacchi israeliani sarebbero giustificati, secondo le autorità di Tel Aviv, dalla lentezza con cui Hamas sta consegnando i corpi esanimi dei prigionieri israeliani morti durante l’aggressione di Gaza. Una fonte del gruppo palestinese di Middle East Eye spiega che la lentezza con cui i corpi vengono restituiti è causata dal livello di distruzione lasciato dalle IDF a Gaza. Questo problema, tra l’altro, sarebbe stato sottolineato durante la trattativa: “Durante i negoziati hanno chiarito che, dopo il ritiro delle forze di occupazione israeliane, saranno necessari tempo e grandi sforzi per raccogliere informazioni sui corpi.” “Era chiaro ed era stato accettato durante le trattative.” In effetti, leggendo il testo dell’accordo ottenuto da Ultra Palestine, la clausola 5 dell’accordo riporta espressamente la formazione di un meccanismo di comunicazione, mediato dalla Croce rossa, in caso i corpi dei prigionieri non si trovino immediatamente tra le macerie. Recuperare i corpi si sta rivelando molto difficile: tra i 4 consegnati alle autorità israeliane, secondo i media israeliani, uno era erroneamente di un palestinese ucciso nell’aggressione di Gaza. Sono invece stati impossibili da identificare i corpi di 45 palestinesi uccisi sotto custodia delle autorità israeliane — lo denuncia l’ospedale Nasser, che riporta di aver ricevuto i corpi segnati con numeri invece che con nomi. “Alcuni hanno gli occhi bendati e in alcuni casi si vedono segni di ferite da arma da fuoco, mentre altri sono stati investiti dai carri armati,” riporta l’ospedale, che sta chiedendo alle famiglie dei dispersi di assisterli nell’identificazione dei corpi. (the New Arab / X / Middle East Eye / Ultra Palestine / X / CNN)