Nascere e crescere all’inferno
Le condizioni sanitarie nella Striscia di Gaza restano emergenziali, con tantissimi neonati che continuano a morire. Tra le altre notizie: la crisi diplomatica tra Stati Uniti e Canada, il “segreto” dello stabilimento Stellantis di Kragujevac, e Mico è il nuovo Clippy
The New Arab ha pubblicato un reportage di Mohamed Solaimane che descrive la crisi del gestire i parti nell’ospedale Nasser di Khan Yunis — e in tutta la Striscia di Gaza. Negli ospedali della Striscia è difficile sopravvivere per i neonati: molti nascono prematuri, ma non ci sono abbastanza incubatrici — o non ci sono incubatrici del tutto, in certe strutture. Solaimane racconta del caso di un bambino costretto in una incubatrice con altri 2 neonati, incubatrice che ovviamente era stata costruita per un solo bambino. A Gaza nascono in media 130 bambini al giorno, e più di un quarto nascono con taglio cesareo, che spesso i medici sono costretti a effettuare senza anestesia e senza materiali sterili. Secondo l’UNICEF muore in media un bambino nato prematuro su 5. The New Arab riporta che secondo i dati del personale dell’ospedale Nasser nascono prematuri circa il 60% dei bambini, il triplo della percentuale precedente all’inizio del genocidio. Il personale medico ogni giorno deve confrontarsi con la morte dei neonati, perché il reparto di terapia intensiva neonatale è in costante sovraccarico. (the New Arab / UNICEF)