Quale sarà la prossima guerra del presidente “pacifista”?

Donald Trump minimizza su un possibile intervento in Venezuela, ma sostiene che Maduro avrebbe “i giorni contati.” Tra le altre notizie: continuano le demolizioni nella Striscia di Gaza, la protesta in Albania contro i centri migranti del governo Meloni, e le aziende giapponesi contro OpenAI

Quale sarà la prossima guerra del presidente “pacifista”?
foto: dominio pubblico, Bruce Morgan

Parlando con Norah O’Donnell, di 60 Minutes, su CBS, Trump ha minimizzato sulla possibilità di un intervento militare diretto in Venezuela, ma ha confermato alla giornalista che Maduro avrebbe “i giorni contati.” O’Donnell ha dato ampio spazio a Trump per mentire e fare propaganda — Zohran Mamdani è comunista, Cina e Russia stanno testando bombe atomiche, non sono state fatte riforme al sistema sanitario statunitense per colpa dei democratici — ma ha ottenuto diverse dichiarazioni rilevanti dal presidente, che prima ha sì minimizzato sulla possibilità di attaccare il Venezuela, ma ha poi sbottato: “Non parlo con i giornalisti di eventuali attacchi che potrei intraprendere.” “Non ho intenzione di... Lei è una giornalista eccellente, ha molto talento, ma non ho intenzione di rivelarle le mie intenzioni riguardo al Venezuela, se ho intenzione di attaccare o meno.” Trump ha fatto affermazioni avventurose sul Venezuela, dicendo che il paese “ha riversato le proprie prigioni negli Stati Uniti,” e anche dai “manicomi” — dando di nuovo adito al sospetto che non capisca la differenza tra chi è “richiedente asilo,” “asylum seeker,” e chi è costretto in un manicomio, un “asilo per malati mentali.” Per giustificare gli omicidi extragiudiziali compiuti dall’esercito statunitense attaccando imbarcazioni appartenenti, secondo gli Stati Uniti, a gang dedite allo spaccio, Trump ha detto che ognuna di quelle imbarcazioni avrebbe “ucciso 25 mila americani con le droghe,” e “distrutto famiglie in tutto il paese.” (CBS News / X / Bluesky / CNN)

In realtà, è vero l’opposto: nel contesto del finanziamento dei gruppi di opposizione interni al Venezuela, gli Stati Uniti, attraverso USAID, hanno finanziato campagne proprio per incoraggiare l’emigrazione dal Venezuela — dal settembre 2023 al luglio 2024 USAID ha mantenuto un contratto con il quotidiano conservatore colombiano el País, il cui scopo era “diffondere una nuova narrativa sulla popolazione migrante venezuelana.” Il finanziamento prevedeva che il quotidiano “documentare e rendere visibili le storie di successo dei migranti che accedono al mercato formale, utilizzando formati e mezzi di comunicazione regolarmente consultati dai gruppi imprenditoriali.” (Drop Site)