L’inverno senza riparo a Gaza
Sulla Striscia di Gaza piove forte, e le temperature scendono, ma gli aiuti umanitari continuano a entrare a stento. Tra le altre notizie: il primo cedimento di Trump sui dazi, per le elezioni in Campania Meloni si gioca il condono edilizio del 2023, e l’inevitabile film dei Labubu
L’inverno si avvicina inesorabilmente anche nella Striscia di Gaza, e le condizioni meteorologiche iniziano a peggiorare. Le forti piogge hanno allagato molte tende, e l’abbassarsi delle temperature rende ogni notte più difficile trovare soluzioni alternative per gli sfollati. Abdel Qader Sabbah e Sharif Abdel Kouddous raccontano della situazione difficilissima direttamente da Gaza città, dove molte strade sono completamente allagate, e le piogge forti hanno fatto anche direttamente crollare alcune tende. In tutta la Striscia di Gaza restano ancora quasi 1,5 milioni di persone sfollate. Su X, il docente universitario Ori Goldberg commenta: “Gaza sta annegando. Israele sta intenzionalmente torturando milioni di persone, ritardando l'ingresso di tende e altri beni di prima necessità per la sopravvivenza fisica. I corpi in decomposizione, le acque reflue inesistenti, la mancanza di alloggi e di servizi sanitari, sono tutti la perpetrazione consapevole di un genocidio.” (X / Drop Site / X)
L’UNRWA ha di nuovo accusato le autorità israeliane di ostacolare deliberatamente l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Il commissario generale Lazzarini ha sottolineato che il mandato dell’UNRWA dovrebbe essere tutelato dal diritto internazionale — e che quindi Israele dovrebbe allentare le restrizioni all’azione dell’agenzia. Per l’UNRWA è un momento particolarmente difficile: dopo i molti tagli ai finanziamenti, annunciati sull’onda delle accuse israeliane — per le quali poi non si sono mai prodotte prove materiali — le finanze dell’agenzia sono al minimo. Ci sono le risorse per pagare gli stipendi del personale solo fino alla fine di novembre, e al momento non ci sono garanzie che si potranno pagare gli operatori per il mese di dicembre. Il taglio che ha avuto l’impatto più drastico, ovviamente è quello statunitense. (Al Jazeera)