Le deportazioni dei palestinesi verso il Sudafrica

Un’organizzazione fantasma organizza voli charter per deportare i palestinesi con l’approvazione di Tel Aviv. Tra le altre notizie: Trump vuole che i documenti di Epstein siano pubblicati, FdI contro le piste ciclabili a Roma, e cosa ci fa la bandiera di One Piece alle proteste in Messico

Le deportazioni dei palestinesi verso il Sudafrica
Foto: Ambasciata dello statodi Palestina in Sudafrica, via X

Giovedì mattina è atterrato in un aeroporto vicino a Johannesburg, in Sudafrica, un volo charter con a bordo 153 palestinesi che provenivano dalla Striscia di Gaza. L’arrivo ha colto di sorpresa le autorità locali, che non erano state informate della cosa — dopo 12 ore di caos, ai passeggeri è stato possibile sbarcare e dati in cura a un’organizzazione di carità locale. Il volo era stato organizzato da un’organizzazione di cui finora si sapeva pochissimo, Al-Majd Europe, che secondo un’inchiesta di Haaretz è gestita da un cittadino israeliano-estone, tale Tomer Janar Lind. Il sito dell’organizzazione circola in ambienti palestinesi da qualche mese, e nelle scorse settimane Al-Majd ha iniziato a promuovere i propri servizi via WhatsApp tra le famiglie palestinesi, chiedendo loro di pagare tra i 1.500 e i 2.700 dollari per lasciare la Striscia. I passeggeri hanno dichiarato ad Haaretz che si erano imbarcati senza sapere nemmeno quale sarebbe stata la loro destinazione. (Haaretz / X / Haaretz)

Il sito dell’organizzazione riporta che sarebbe stata fondata nel 2010 in Germania, e dice di aver uffici a Sheikh Jarrah, ma il quotidiano isrealiano non ha trovato registrazioni ufficiali né prove di precedenti attività umanitarie condotte dall’organizzazione — di alcun tipo. Non è nemmeno del tutto chiaro se l’organizzazione esista: i documenti dati ai passeggeri palestinesi non erano validi — motivo per cui c’è voluto molto tempo per farli sbarcare in Sudafrica — e per partire con il volo era necessario fare un pagamento a non meglio specificati privati, non a un’organizzazione. Nonostante tutto questo, l’ufficio per “l’Emigrazione volontaria” del ministero della Difesa israeliano ha dato il via libera a Al-Majd Europe perché coordinasse le partenze dei cittadini di Gaza con il COGAT, il “Coordinatore delle attività governative nei territori,” l’unità del ministero della Difesa di Tel Aviv che si occupa degli aspetti logistici dell’occupazione illegale della Cisgiordania e delle operazioni nella Striscia di Gaza. Nel marzo dell’anno scorso, il gabinetto di sicurezza del governo Netanyahu VI aveva abbassato in modo significativo i requisiti di sicurezza per i palestinesi che volevano lasciare Gaza, ma da allora non c’erano stati sviluppi. Il dominio del sito dell’organizzazione, almajdeurope.com, era stato registrato solo pochi giorni prima, a febbraio. Negli scorsi mesi diverse organizzazioni hanno cercato di coordinare evacuazioni con il COGAT, ma nessuna aveva mai ricevuto risposte. (Al-Majd Europe)

“Non è una coincidenza,” spiega a Al Jazeera Oroub el-Abed, professoressa associata di migrazione internazionale e studi sui rifugiati presso l'università Birzeit di Ramallah: “Tutto questo fa parte di un modello coloniale provato: l’espropriazione sistematica degli indigeni palestinesi, che è stata perpetuata dagli israeliani sionisti, che vogliono svuotare la terra dei suoi abitanti.” Una fonte di Al Jazeera sottolinea che per far arrivare i palestinesi sull’aereo Al-Majd Europe aveva coordinato con l’esercito israeliano il passaggio sicuro di bus, che sono entrati a Rafah. Ai deportati paganti è stato detto che il processo era “di routine.” L’ambasciata dello stato di Palestina in Sudafrica, che ha dovuto coordinare con le autorità locali una soluzione umanitaria per i rifugiati palestinesi, ha commentato la notizia descrivendo Al-Majd Europe come una organizzazione fraudolenta, che “ha ingannato le famiglie, gli ha preso i soldi e ha reso possibile il loro viaggio in modo irregolare e irresponsabile.” “In seguito, l'ente ha tentato di disconoscere ogni responsabilità quando sono sorte delle complicazioni.” (Al Jazeera / X)