L’Europa senza passamontagna

Il Consiglio europeo ha deciso di non utilizzare gli asset russi per pagare il prestito all’Ucraina. Tra le altre notizie: la grave crisi oculistica della Striscia di Gaza, la chiusura del centro sociale Askatasuna, e c’è l’accordo per la vendita di TikTok

L’Europa senza passamontagna
foto via X, António Costa

Il Consiglio europeo di giovedì è stato una maratona: il vertice si è esteso per 16 ore, con la chiusura dei lavori alle 3 del mattino. È un’umiliazione per il cancelliere tedesco Merz e per la presidente della Commissione europea von der Leyen: nonostante pressioni forti come raramente hanno spazio nel dibattito europeo, è stato accantonato il piano di utilizzare, in modo quasi certamente illegale, gli asset congelati russi per finanziare il sostegno europeo all’Ucraina. È stato quindi approvato un piano di emergenza alternativo, basato sul debito comune: l’Unione prenderà in prestito 90 miliardi di euro per finanziare, a sua volta, un prestito biennale a Kyiv, garantito dal bilancio EU. Tre paesi, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, non parteciperanno all’operazione. Il Primo ministro belga Bart De Wever, primo promotore del “piano B,” contrario per ovvie preoccupazioni legali all’uso di asset russi ha dichiarato seccamente: “Ovviamente a qualcuno non piacerà,” “vogliono punire Putin prendendogli i soldi.” Ma “la politica non è un lavoro emotivo.” De Wever conclude, soddisfatto: “Ha prevalso la razionalità.” Nell’accordo finale, in concessione alla Germania, il Consiglio ha lasciato aperta la possibilità di usare in futuro gli asset russi congelati per … rimborsare il prestito all’Ucraina — ma tutti i dettagli restano comunque da definire. Macron ha commentato che questa era la “soluzione più pratica.” (POLITICO / Consiglio europeo)

Bart De Wever ha ripetutamente avvertito che lo schema era legalmente e finanziariamente impraticabile e avrebbe esposto il Belgio a ritorsioni russe senza ampie garanzie di condivisione dei rischi. “Era come una nave che affondava, come il Titanic, e alla fine è andata a fondo,” ha detto De Wever. Von der Leyen ha comunque rivendicato il risultato, nonostante tutto: “Sono molto contenta di dire che ce l'abbiamo fatta,” precisando che l’Ucraina dovrebbe rimborsare il prestito solo se ottenesse riparazioni da Mosca. Merz ha sostenuto che l’intesa, basata su debito comune UE, era qualcosa che lui stesso aveva “suggerito” — in realtà all’arrivo al summit il piano sugli asset russi come “l’unica opzione.” (Euractiv)

La stampa estera giudica l'accordo in modo asciutto: su CNN Joseph Ataman e Clare Sebastian scrivono che la soluzione “salva la credibilità” del blocco. L’accordo prevede che l’Ucraina non dovrà rimborsare l’Unione europea fino alla fine della guerra. Durante il Consiglio Zelenskyj ha incontrato i leader europei — il presidente ucraino era a favore di usare gli asset russi, sostenendo che l’azione sarebbe stata “una delle decisioni più moralmente giustificabili che si potevano prendere.” Senza i fondi — che comunque ora arriveranno — il paese avrebbe dovuto ridurre “in modo significativo” la produzione di droni. (CNN / the New York Times)