La pubblicazione degli Epstein files (Donald’s Version)

Il dipartimento di Giustizia ha pubblicato solo una piccola parte degli Epstein files, e sotto pesante censura. Tra le altre notizie: gli Stati Uniti tornano a bombardare la Siria, Mattarella si schiera per il riarmo, e la Sony si compra i Peanuts

La pubblicazione degli Epstein files (Donald’s Version)
grab da un documento pubblicato dal dipartimento di Giustizia

Il dipartimento di Giustizia statunitense ha rilasciato migliaia di documenti legati al caso di Jeffrey Epstein, in condizioni di pesantissima censura. Potete esplorarli a questi link: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 — la release è divisa, immaginiamo per motivi di fruibilità, in diverse tranche. Che la pubblicazione avrebbe ricevuto pesanti censure era cosa nota e necessaria: tra le carte dell’inchiesta su Epstein ci sono tantissimi materiali che ricadono nell’ambito di immagini di violenza sessuale contro minori, e anche foto apparentemente innocue degli ospiti alle feste di Epstein rischia rivittimizzare le giovanissime ragazze e donne che erano invitate — e che spesso sono state fotografate insieme a politici e celebrità. Tuttavia, è difficile descrivere quanto pesantemente i materiali siano stati oscurati: l’agenzia Reuters sottolinea che in modo un poco sospetto i documenti a stento fanno riferimento all’attuale presidente Trump, mentre invece abbondano nei riferimenti all’ex presidente democratico Clinton. Si tratta di una mancanza rilevante: in rilasci precedenti erano emerse foto e documenti che lo riguardavano, e il suo nome appare anche nei registri di volo del jet privato di Epstein, diffusi già a febbraio. La pubblicazione è una divulgazione parziale per adempiere a una legge approvata a novembre dal Congresso che impone la pubblicazione di tutti i documenti su Epstein; il dipartimento di Giustizia ammette di stare ancora esaminando “centinaia di migliaia” di pagine per possibili ulteriori rilasci. Molti documenti sono completamente oscurati: alcune carte che da sole contano più di 100 pagine risultano interamente annerite. (Reuters / dipartimento di Giustizia)

La Casa Bianca ha rivendicato che il rilascio dimostra “trasparenza” e impegno per la giustizia per le vittime, ci sono critiche bipartisan che denunciano quanto la pubblicazione sia profondamente incompleta. Il leader della minoranza democratica al Senato Schumer ha dichiarato che si tratta di “solo una frazione dell’intero corpo di prove.” Il repubblicano Thomas Massie, promotore della legge che ha forzato la pubblicazione dei documenti, ha scritto su X che il rilascio “viola gravemente sia lo spirito che la lettera della legge.” La legge richiedeva anche informazioni su come il dipartimento di Giustizia ha gestito l’indagine, comprese report ed email interne, materiali che non sono presenti in questa tranche. Massie citava il collega democratico Ro Khanna, co-promotore della legge, che ha detto ai reporter di essere deluso dalla quantità di file pubblicati e ha chiesto una timeline chiara per il rilascio del resto. Secondo Khanna i legislatori potrebbero valutare in futuro l’impeachment del vice procuratore generale Todd Blanche e della procuratrice generale Pam Bondi, o perfino referire funzionari del dipartimento di Giustizia per azioni penali. (NBC News / X)

Oltre alle carte interne dell’indagine, la pubblicazione è incompleta di diversi altri materiali, non ci sono email o atti interni dei procuratori federali sulla scelta di chi incriminare, e chi no, nell’indagine del 2019, né documenti della procuratrice Maurene Comey, che co-guidò le inchieste su Epstein e Ghislaine Maxwell ed è stata licenziata senza spiegazioni lo scorso luglio. Il governo aveva l’obbligo di rilasciare la totalità dei documenti entro venerdì, ma la produzione rappresenta solo una piccola parte di un archivio che, secondo le autorità, supera i 300 gigabyte tra dati e materiali fisici. Secondo il deputato Robert Garcia, della Commissione di supervisione, il pubblicato è circa il 10% del totale. (POLITICO)